L’iniziativa

I Veneziani di Laguna nel bicchiere sono accoglienti e capaci di gratitudine. Hanno perciò voluto contraccambiare con piatti della tradizione cittadina, nello spirito festaiolo, godereccio e non competitivo che contraddistingue l’Associazione, gli amici “foresti” che già li avevano deliziati con pietanze dei loro paesi d’origine durante la manifestazione Il Mondo nel piatto.

A dire il vero, nessun socio di Laguna nel bicchiere può essere definito foresto e men che meno straniero: prova ne sia il fatto che alcuni fra quelli nati in terre lontane si sono voluti cimentare, con successo, in ricette tipiche veneziane, quali saor, sépe col nero e la pincia.

Ed ecco le ricette dei piatti degustati con i nostri vini.

Le ricette

  1. Gamberi in saor – Jutta Palmer
  2. Pincia – Katarina Rothfjell
  3. Fegato alla Veneziana – Sergio Torcinovich
  4. Tiramesu – Cristina Pagan
  5. Faraona in salsa peverada – Vanna Purisiol
  6. Porri – Vanna Purisiol
  7. Bigoli in salsa – Lia Vianello
  8. Polpette al sugo – Patrizia Bravetti
  9. Seppie in nero con polenta – Colleen McCann
  10. Baccalà mantecato – Valeria Boscolo

Gamberi in “saor” (ricetta veneziana)

Ingredienti:

  • 1 chilo di code di gamberi ben pulite (attenzione al budello nero)
  • 6-7 cipolle bianche (io ho usato rosse)
  • olio extravergine di oliva
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • sale
  • pepe
  • un pizzichino di zucchero
  • 9 cucchiai di aceto bianco
  • 2 cucchiai di uvetta sultanina ammollata per circa un’ora in acqua tiepida
  • 1 cucchiai di pinoli tostati

Preparazione:

Cuocere i gamberi in una padella antiaderente appena unta di olio per pochi minuti e disporli in una teglia in un solo strato. Salarli e insaporirli con poco pepe.
Affettare sottilmente le cipolle e cuocerle, a fiamma bassa, con il coperchio, bagnando con poco vino bianco, finchè tendono ad appassire.
Aggiungere sale, pepe e lo zucchero (pochissimo).
Bagnare con l’aceto, farlo evaporare e continuare la cottura ancora per qualche minuto.
A fine cottura, completare con l’uvetta e i pinoli.
Versare la cipolla ancora calda sui gamberi, lasciar raffreddare, riporre in frigo e far riposare un paio di giorni prima di gustarli come antipasto o secondo piatto.

Pincia

Ingredienti:

  • ½ kg pane raffermo
  • ½ lt latte tiepido
  • 100 gr farina
  • 50 gr zucchero
  • 1 uovo
  • 50 gr uva sultanina
  • 50 gr fichi secchi
  • 50 gr gherigli di noci
  • 1 cucchiaino di semi di finocchio
  • 1 mela
  • 1 pera
  • 1 bicchierino di grappa
  • 1 cucchiaio di levito per dolci
  • 1 noce di burro

Preparazione

Mettete a bagno l’uvetta nella grappa.
Tagliate a piccoli pezzi il pane raffermo e bagnatelo con il latte.
Lasciate il pane in ammollo nel latte per un’ora.
Sbucciate e affettate la mela e la pera dopo averle sbucciate.
Passate il pane fino ad ottenere una crema.
Amalgamate al pane l’uovo e lo zucchero.
Unite la farina e il lievito mescolando bene.
Aggiungete l’uvetta con la grappa, i fichi spezzettati, le noci e i semi di finocchio.
Ungete una teglia quadrata da forno con il burro e versatevi l’impasto ricoprendolo con le fettine di mela e pera.
Infornate a 160° per 40 minuti.

La Pinza veneta potete mangiarla tiepida, dopo averla sfornata. Noi però vi consigliano di trattenervi e aspettare che si freddi. Sappiate che nei giorni seguenti la cottura è ancora più buona, perché acquista ancora più profumo e sapore.
Un ultimo suggerimento: abbinatela a del vino rosso, preferibilmente fragolino o vin brulé. La bontà della pinza veneta sarà ancora più… slurp!

Fegato alla veneziana

Ingredienti

  • 500 gr. fegato di vitello
  • 500 gr. cipolla bianca
  • olio d’oliva
  • 1 rametto di salvia
  • pepe
  • 1/2 bicchiere di vino bianco

Preparazione

Fare un trito piuttosto grossolano di cipolle bianche. Salarle e e cucinarle con un po’ d’acqua fino a renderle morbide e dorate.
Una volta asciugato tutto il liquido, aggiungere olio e fegato (di vitello o di maiale) tagliato a strisce; cuocere a fuoco vivace per circa cinque minuti, mescolando.
Una volta che il fegato diventa marrone scuro, assaggiare se è cotto. Attenzione che una cottura troppo prolungata lo rende gommoso.
Aggiungere pepe secondo le proprie preferenze e un trito di prezzemolo. Opzionali un trito di salvia e mezzo bicchiere di vino bianco durante la cottura del fegato.

Tiramesù

Ingredienti

  • 250 gr. savoiardi
  • 500 gr. mascarpone
  • 3 rossi d’uovo
  • 6-8 cucchiai di zucchero
  • 2 bicchieri di caffè
  • 2 bicchierini di marsala

Preparazione

Preparare una caffettiera da 6 e lasciare raffreddare il caffè in una ciotola.
Montare bene 3 tuorli d’uovo con 6 cucchiai di zucchero. Amalgamare delicatamente con le uova montate 500 grammi di mascarpone. Aggiungere al caffè raffreddato un bicchierino di marsala secco.
In una pirofila fare un primo strato di crema di mascarpone su cui porre una strato di biscotti savoiardi precedentemente imbevuti nel caffè con marsala, che andranno ricoperti in modo uniforme con altra crema di mascarpone. E così via, fino ad esaurimento degli ingredienti.
Far riposare il tutti in frigo per un paio d’ore, quindi spolverizzare con cacao amaro prima di servire.

Faraona in salsa peverada

Dosi per 4 persone

  • 1 faraona giovane (1 kg circa), intera o a pezzi, ben pulita dalle interiora e già lavata
  • 20 g pancetta tritata
  • 1-2 spicchi d’aglio
  • Olio extravergine di oliva (3-4 cucchiai)
  • Qualche foglia di salvia e rosmarino
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • Per la salsa peverada
    400 g di fegatini di faraona e di pollo
  • 100 g di soppressa veneta
  • 3 filetti di acciuga prezzemolo
  • 1 limone grattugiato
  • 2 spicchi d’aglio tritato
  • 1 manciata di grana padano grattugiato
    1 manciata di pangrattato
  • Olio extravergine di oliva
  • 1 cucchiaio di aceto o 1/2 limone

Preparazione

La faraona, eviscerata e lavata, va messa in una teglia, che possa andare in forno, con un trito di pancetta, salvia, rosmarino, uno spicchio d’aglio e qualche cucchiaiata di olio.
Si fa rosolare, si irrora con 1 bicchiere di vino bianco e quando la carne ha preso colore e il vino è evaporato, si inforna a 180 gradi per una quarantina di minuti.
Ogni tanto si controlla che non si asciughi troppo ed eventualmente si bagna col brodo.
Nel frattempo si prepara la famosa Salsa Peverada.
Si fanno rosolare con olio e burro 2 spicchi d’aglio, si tolgono e si aggiungono nel tegame 400 gr di fegatini sia di faraona che di pollo tritati con 100 gr di classica Soppressa Veneta, la buccia grattugiata di 1 limone, 3 filetti di acciuga sott’olio spezzettati, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato.
Si lega tutto facendolo cuocere brevemente sempre mescolando.
Si aggiungono 1 manciata di pangrattato, 2-3 cucchiai di grana grattugiato, si regola di sale e pepe e si spruzza con il succo di 1/2 limone.
La salsa è pronta quando raggiunge la consistenza di un ragù classico di carne.
Si unisce a questo intingolo anche il sugo della faraona e si mescola perché si amalgami bene.
Si serve la faraona ben calda a pezzi accompagnata dalla sua salsa Peverada.

Porri

Ingredienti

  • 2 o 3 porri
  • 1 vasetto di acciughe sott’olio (va bene anche sotto sale)
  • aceto bianco
  • olio extravergine d’oliva

Preparazione

Si prendono i porri e si tagliano a metà nel senso della lunghezza. si lavano e si asciugano.
Con un coltello si toglie la parte dura e scura delle foglie.
Si tagliano i porri finemente facendo delle mezze rotelline e si sistemano in un vaso a strati alternando le scciughe sgoccilate dall’olio o ben lavate e asciugate se sotto sale.
Quando il vaso è quasi pieno si innaffia con abbonfante aceto balsamico e si copre poi con l’olio.

Bigoli in salsa

Ricetta da “Cucina e vini delle tre Venezie” di Giuseppe Maffioli riveduta e rielaborata da Lia

Ingredienti

  • 500gr. bigoli scuri
  • 1000gr. cipolle
  • 150 gr. acciugghe
  • Zeste di limone
  • Olio
  • Sale
  • Pepe

Preparazione

Tagliate le cipolle sottili dopo averle spellate e averle immerse nell’acqua, tagliate a metà, per un po’ di tempo. Mettetele in una padella dal fondo spesso, coprite e lasciatele appassire.
Aggiungeteci le acciughe (di buona qualità) che si scioglieranno, continuate la cottura senza coperchio fino a che si asciugheranno, attaccandosi quasi alla padella.
A quel punto aggiungete del vino bianco (mezzo bicchiere o anche più), staccate bene il fondo; la salsa avrà preso un colore piacevolmente ambrato. Aggiungete l’olio necessario dopo aver spento il fuoco e una bella macinata di pepe.
Assaggiate, regolate sale e pepe.
Mettete da parte e lessate i bigoli (io uso grano senatore cappelli integrali, ma anche i bigoli di Bassano andranno benissimo), scolateli al dente.
Raccogliete un bicchiere di acqua di cottura e conditeli con la salsa che sarà abbondante.
Mescolate e, se vi sembrerà asciutta, prima di aggiungere dell’altro olio aggiungete acqua di cottura: la pasta si deve muovere e non sarà l’olio che la fa muovere ma una giusto equilibrio tra olio e acqua.
A questo punto aromatizzate con scorretta di limone (grattugiata o tagliuzzata finemente).
Servitela calda, tiepida o anche fredda…o anche il giorno dopo.

Polpette al sugo (15 circa)

Ingredienti

  • 500 gr di macinato misto
  • 1 uovo
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • Pangrattato
  • Parmigiano
  • 1/2 bicchiere di latte
  • Sale fino
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • Salsa di pomodoro fatta in casa o passata pronta

Preparazione

Mescolare la carne con l’uovo, il parmigiano, il latte, il prezzemolo tritato e salare.
Aggiungere il pangrattato e impastare. Formare le polpette.
Affettare una cipolla e farla stufare con acqua. Aggiungere le polpette e farle rosolare. Mescolare e aggiungere il vino. Fare dorare le polpette.
Versare la salsa e cuocere per 15 minuti circa.

Seppie in nero con polenta

Ingredienti

  • Seppie
  • Olio
  • Aglio
  • 1 vaso di passata di pomodoro

Preparazione

Si toglie la bocca e gli occhi, il sacchettino di sabbia e i sacchetti del nero che si mettono da parte.
Si toglie bene la pelle in tutto il corpo delle seppie.
Si tagliano le estremità dei due tentacoli più lunghi.
Si lavano poi molto, molto bene, perchè c’è una specie di gelatina che impedisce al nero di penetrare quando si cucinano.
Si eliminano tutte le impurità o parti di nero che sono disperse nel corpo, ma si lascianotutte a parte le interiora e i sacchettini del nero.
Si taglia poi tutto a pezzi (c’è chi usa una forbice).
Si scalda un poco di olio e aglio (alcuni mettono cipolle) e poi si buttano prima le zone più dure, poi tutto il resto delle seppie, comprese le interiora.
Si aggiunge un vaso di passata di pomodoro denso (tipo Mutti), si fa andare per un po ‘e si aggiunge un terzo del nero.
Per la cottura bastano 45 minuti/mezz’ora, a fuoco basso e senza coperchio.

Si servono accompagnate dalla polenta.

Baccalà mantecato

Ingredienti (per 4 persone)

  • 400 g baccalà
  • 200 ml olio di semi di arachidi
  • 3 foglie di alloro
  • mezza cipolla.

Preparazione

Dissalare il baccalà tenendolo in abbondante acqua fredda per almeno 36 ore, cambiandola ogni 6 ore circa.
Successivamente porre il pezzo in una casseruola con acqua, la cipolla e le foglie di alloro, portare ad ebollizione e cuocere per 20 minuti a fuoco medio, dopo di che estrarlo con l’aiuto di una schiumarola, pulirlo bene da pelle e spini e sbriciolarlo bene in una ciotola stretta e alta, così da consentire un’efficace azione di mantecatura.
Lavorare bene il baccalà con un mestolo di legno aggiungendo l’olio poco per volta, facendo si che la polpa si sfibri ed inglobi la massa grassa, acquisendo sempre più una consistenza cremosa e liscia; regolare di sale se necessario.
Si consiglia di tenere da parte un po’ dell’acqua di cottura, tiepida (20 ml ca.), che aiuterà a rendere il prodotto più spumoso e più fluido, da dosare però con attenzione in quanto un eccesso potrebbe abbassare il tenore in consistenza e sapore.
Servire il Mantecato su fettine di polenta bianca abbrustolita.

NOTE
Il Baccalà, quindi il merluzzo sotto sale, permette di ottenere un buon mantecato, per quanto la ricetta originale preveda l’uso dello stoccafisso. In questo caso ammollare un pezzo da 150 g circa per 48 ore e pulirlo appena cotto perché una volta raffreddato sarà molto difficile da trattare.
La bontà è nettamente superiore.